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Lui & Lei

Una strana attrazione per le super mature 2


di boschettomagico
18.09.2024    |    115    |    1 8.7
"Se vuoi andartene non ti biasimo, ma dovevo rivelare a qualcuno il tutto…ti faccio schifo ora?-No…non mi fai schifo!!! Il cervello umano è una scatola..."
Dopo cinque minuti è arrivata, mi ha servito il caffè, si è seduta sul divano davanti a me e ha accavallato una gamba in modo provocante, offrendomi un panorama piuttosto interessante delle sue calze agganciate a un reggicalze nero molto provocante… era una visione paradisiaca che ha attirato immediatamente il mio sguardo in quanto era in una posizione erotica ammaliante.
Anche il modo in cui sorseggiava il caffè era di una carica erotica da sballo, e mentre posava la tazzina continuava a guardarmi con una sensualità che durante la cena non avevo mai notato. -Edoardo… posso chiederti che intenzioni hai con mia figlia…mi preme saperlo e ti prego di essere sincero. -Ci conosciamo da poco, è una ragazza molto a modo, ma penso che solo il tempo potrà rivelare se tra noi potrà nascere qualcosa di importante -Belle parole da ragazzo responsabile…peccato che la tua prudenza non l’hai rispettata molto visto che ti sei scopato Serenella solo qualche giorno dopo che vi conoscevate…mia figlia si confida apertamente con me… Sono letteralmente trasalito, quello non me l’aspettavo certamente; ho replicato quasi balbettando -Siamo giovani signora… il fuoco vicino alla paglia è pericoloso…e non abbiamo saputo resistere… -Sai interpretare bene la parte dell’ingenuo… ma io penso che tu sia invece un bel furbacchione… -Furbacchione? Perché mi dice così? -Perché non hai ancora staccato lo sguardo dalle mie gambe…e i tuoi occhi lanciano fuoco e fiamme… -Mi permetta di dirle che è stata lei a posizionarsi in quella provocante posa e se una cosa mi piace amo ammirarla intensamente… -Che ti piaceva l’ho capito subito, perché i tuoi calzoni si sono gonfiati di colpo, ti ho detto che per me sei un bel furbastro solo perché non hai fatto nulla per nasconderlo… anzi cercavi di scoprire se me ne ero accorta. -Si Edoardo, me ne sono accorta, anch’io, come te, se una cosa mi piace adoro ammirarla…per parecchi anni ho mandato giù bocconi amari per il modo in cui ero stata mollata da mio marito, ma col tempo ho capito che commiserarmi sarebbe stato un errore fatale e fregandomene della mia bigotta moralità ho accettato di risvegliarmi dal mio letargo e godere dei momenti piacevoli che possono presentarsi quando meno me lo aspetto…e in questo momento mi si sta presentando uno di quei momenti…me lo vorrei godere immediatamente…ma tu sei il ragazzo di mia figlia…però se non mi freno è solo perché io conosco mia figlia troppo bene, e so che tra voi non potrà mai nascere nulla di serio. Di quello che dico ne sono più che convinta… interrompi quel rapporto che avete iniziato e ci saranno vantaggi per tutti tre…per Serenella che con te tanto non costruirà mai niente di concreto e per noi due che potremo invece pur divertirci a letto mantenendo però il nostro rapporto sempre nella massima segretezza. Anche se personalmente non me ne fregava più di nulla, mi dava fastidio che lei non desse nessuna probabilità di successo al mio rapporto con sua figlia… la sua presunzione non la digerivo…ma più guardavo quella gamba accavallata e più desideravo quella donna. Ho preso allora coraggio e mi sono alzato in piedi posizionandomi davanti a lei -Se ti piace il mio gonfiore…guardalo più da vicino… Teresa è rimasta sorpresa dalla mia mossa, è rimasta immobile però solo qualche secondo, poi ha avvicinato il palmo della sua mano ai miei calzoni e ha cominciato a palparmi l’uccello.
-Mmmmm senti come pulsa…dillo che ti piaccio…dillo che mi vuoi… Non ha aspettato la risposta, ma mi ha abbassato la zip dei calzoni e ha cominciato ad armeggiare per tirarmelo fuori, il mio cazzo era talmente duro che non riusciva proprio a farlo fuoriuscire dalla patta dei pantaloni, allora io mi sono slacciato la cintura e ho calato le braghe… il mio uccello si è librato finalmente libero e Teresa prima lo ha ammirato per qualche secondo poi se lo è infilato in bocca e ha cominciato a sbocchinarmelo… ero eccitato, molto eccitato, ora la volevo. -Spogliati…ti voglio tutta nuda…voglio vedere il tuo corpo che trema dal desiderio di ricevere il mio cazzo. Ha obbedito e dopo qualche minuto era completamente nuda davanti a me…si! era proprio una gran bella donna, formosa ma soda, con due tette che sembravano mongolfiere e la figa completamente depilata. Mi ha preso per mano e mi ha portato nella sua camera da letto, si è sdraiata sul materasso, ha allargato le cosce e mi ha invitato ad entrare dentro di lei -Guardami…sono tutta tua…prendimi!!! Da quando ti ho visto entrare in casa mia ho desiderato questo!!! Eravamo entrambi eccitatissimi, i preliminari ormai non ci interessavano più, le ho puntato la cappella su quelle grandi labbra dilatate dal piacere e gliel’ho fregata con dolcezza; non ero ancora entrato in lei che ha cominciato a sospirare spalancando al massimo le cosce…non ho più resistito e gliel’ho infilato.
La sua figa era fradicia, sono scivolato dentro di lei senza la minima fatica, e ho sentito immediatamente un calore ammaliante accogliere il mio uccello…non avevo mai sentito una passera così calda, nemmeno quella di Severina aveva mai sprigionato un così intenso calore. Ho cominciato a pomparla, all’inizio del nostro approccio pur avendo accettato non ero del tutto convinto di quello che stavo facendo, ma dopo due o tre affondi avevo capito che era stata una scelta azzeccatissima. Quando scopavo Serenella provavo si piacere, ma molto contenuto; ora invece avevo sotto di me una biscia che si accartocciava in continuazione e che sbavava ad ogni mia penetrazione, si, mi stavo facendo una gran bella scopata, degna delle prime esperienze con mia nonna.
-Edoardo sei fantastico…non solo sei dotato ma sai pure usare il tuo manganello nel migliore dei modi…sto già venendo… però non fermarti…voglio godere come mai ho fatto prima d’ora. La porca si è sparata una serie di godute a raffica, accompagnandole con dei gemiti che mi facevano accapponare la pelle, ogni volta mi dicevo “adesso basta…tocca a me venire”, ma era talmente bello vederla godere che ricacciavo indietro l’eiaculazione e insistevo per darle un ennesimo orgasmo; poi a un certo punto però ho capito che ero al limite e non potevo più trattenermi. -Ora voglio godere anch’io…voglio sborrare… -Si tesoro mio…riempimi tutta…tranquillo…sto prendendo la pillola…vuotati le palle completamente, fammi sentire il tuo fuoco che mi riempie la figa!!! Abbiamo accompagnato entrambi la mia schizzata con un urlo da jungla…poi le nostre bocche si sono unite, le nostre lingue si sono cercate e abbiamo cominciato a slinguarci come due invasati. -Che scopata Edoardo!!! Penso che nemmeno ai tempi d’oro con mio marito io non abbia mai goduto così. Quando Serenella mi aveva confidato che aveva fatto l’amore con te le avevo chiesto se le era piaciuto, il suo “si” era stato privo di entusiasmo e ho capito per l’ennesima volta che mia figlia non troverà mai l’uomo della sua vita. -Perché continui a battere il tasto su quella tua convinzione… -Perché a mia figlia piacciono le donne…non lo vuole ammettere perché lo trova vergognoso…cerca in continuazione un ragazzo che la sappia conquistare completamente…ma non lo troverà mai, l’unica esperienza appagante l’ha avuta con una sua compagna di scuola lo scorso anno…non me l’ha raccontato nei dettagli, me l’ha solo accennato, ma io l’ho capito, sono sua madre… A proposito di Serenella…è mezzanotte passata…provo a chiamarla… non vorrei arrivasse all’improvviso, non faremmo certamente una bella figura. Al terzo squillo ha risposto -Come va? -Lo hanno ingessato ma non lo dimettono fino a TAC avvenuta…il neurologo prende servizio alle sei, io se non ti dispiace sto qui… -Vedi tu. -Edoardo? -Se ne è andato mezz’ora fa… Quando ha chiuso la comunicazione Teresa si è avvicinata e mi ha schiaffato la lingua in bocca, aveva interrotto solo perché temeva il ritorno della figlia, ora che non aveva problemi ritornava la porca di qualche minuto prima; mi ha guardato con il suo sguardo carico di sensualità e mi ha detto -Penso che avrai sentito che abbiamo ancora delle ore tutte per noi, ti va di riprendere il nostro gioco? L’ho stretta e l’ho baciata, lei ha immediatamente risposto al bacio, poi si è girata a pancia sotto sul letto -Massaggiami un po’ la schiena, le tue cariche mi hanno distrutta, rigenerami che poi facciamo il bis…
Stesa nuda sul letto esaltava ancora di più le sue forme…aveva un corpo invidiabile, le mie mani hanno cominciato a massaggiarle le scapole e il dorso e a ogni passaggio dei miei palmi lei si rilassava
-Che mani delicate che hai...sei un amante perfetto… Vederla così inerme mi ha elettrizzato, mi sono steso su di lei e ho continuato il massaggio ma non più con le mani, bensì con la lingua, il sapore della sua pelle mi inebriava e ho cominciato a leccarla scendendo sempre più in basso… finché sono arrivato al culo…un culo perfetto che così bello non avevo mai visto.
Mi è venuto immediatamente in mente il culo di nonna Severina, è vero che Teresa aveva una ventina di anni in meno ma non c’era paragone, addirittura nemmeno con quello di Serenella, sua figlia.
Le sue natiche erano perfette, sode e invitanti, gliele ho allargate con dolcezza facendo apparire magicamente il suo buchino completamente glabro e senza la minima incertezza le ho infilato dentro la lingua e ho cominciato a leccarglielo avidamente. La donna mi ha accolto con un grosso sospiro di piacere e un infinito “Ohhhhhh” ero in trance e con tono deciso e perentorio le ho detto -Hai un culo che è la fine del mondo, lo voglio, lo desidero, te lo voglio infilare dentro…
Teresa si è irrigidita di colpo, il buchino si è stretto schiacciandomi la lingua che la stava penetrando -Sono vergine lì…ho sempre rifiutato la cosa, anche a mio marito che me lo aveva chiesto all’infinito… La cosa mi ha deluso, non me l’aspettavo che una donna così disinibita fosse ancora vergine di culo, ma guardando quel sedere perfetto sentivo che lo dovevo avere a tutti i costi… -Pensi che tuo marito ti abbia lasciata solo per la giovane età della sua giovane segretaria, ma non ti sei mai chiesta se proprio quel tuo rifiuto sia stato uno dei primi motivi del suo abbandono…di certo Giuseppina gli avrà concesso quel privilegio e lui ha trovato altrove quello che tu gli avevi più volte negato. Era solo un meschino espediente tirato fuori per caso, ma Teresa ha incassato quella mia accusa con serietà assoluta, è rimasta attonita sussurrando “Vorresti dire che potrebbe essere quello uno dei motivi…” -Un uomo invecchiando ha bisogno di nuovi stimoli, di novità che mantengano il suo rapporto pluriannuale sempre vivo… diventa un gran maiale…ma una vera partner deve saperlo in parte accontentare.
Sentivo che avevo fatto la mossa giusta, Teresa aveva lo sguardo perso nel vuoto e io ho rischiato il tutto per tutto rinfilandole la lingua nel buco del culo e spingendogliela tutta dentro…la donna si è rilassata di nuovo e ha ripreso ad accompagnare la mia opera con dei sospiri sempre più intensi…il suo respiro è diventato sempre più pesante, i sospiri si sono trasformati in veri e propri gemiti e con estrema decisione mi ha urlato -Edoardo!!! Inculami!!!
Cazzo…avevo vinto…prima che potesse ripensarci mi sono mosso all’istante, ho tolto la lingua e ho dato un ultimo sguardo a quel buchino perfetto, per poi cominciare a spingergli l’uccello dentro…era il mio primo sverginamento anale della vita, lo pensavo una impresa non semplice ma invece è tutto andato a meraviglia. Forse perché l’avevo insalivata alla massima intensità, forse perché la porcona si era eccitata a dismisura lubrificandosi alla perfezione, forse perché ormai desiderava aprirmi senza discussioni quella sua nuova strada, so solo che il mio cazzo è entrato dentro di lei senza particolari difficoltà. Mentre la prendevo continuavo ad ammirare quel culo perfetto ma nonostante ciò, a tratti pensavo alla cellulite di nonna Severina e alle sue chiappe più flaccide e meno invitanti, addirittura con una certa nostalgia…la cosa mi pareva alquanto strana e mi convincevo che la mia attrazione verso le super mature era certamente una mia mania innata. Teresa comunque cominciava ad apprezzare i piaceri provati dal suo culo e ad accompagnare i miei colpi, sempre più potenti con gemiti di tutto rilievo -Edo mi piace…spingi…spingi forte che non sono per nulla pentita della mia concessione…forse hai ragione…forse dovevo cedere alla richiesta di mio marito anni fa…cazzo se mi piace…dell’orgasmo anale ne ho sempre sentito solo parlare ora però lo sto provando…esiste…accidenti se esiste…ti prego non fermarti. Quando la porcella ha cominciato a godere col culo non ho più tenuto, e nonostante mi fossi rinsecchito le palle solo un’ora prima le ho invaso il posteriore con una seconda sborrata copiosa. Poi esausto mi sono sdraiato su di lei senza toglierglielo dal buco, ma lasciando che l’uccello si afflosciasse lentamente dentro quel nido che avevo violato con estremo piacere. Teresa era letteralmente esausta ma pienamente appagata…
- Edoardo sei stato fenomenale, non vedo come mia figlia abbia potuto dirmi che far l’amore con te non era quella esperienza trascendentale che si aspettava… io all’inizio l’ho quasi giustificata perché il ragazzo che aveva avuto prima di te in realtà si era rivelato una delusione ma con te no!!! A quella frase Teresa è ammutolita immediatamente, diventando rossa accesa e mordendosi le labbra per la sua vergognosa confessione; mi ha guardato sperando che io non avessi capito ma la mia antenna aveva captato tutto -Vuoi dirmi che ti sei portata a letto anche il ragazzo che aveva prima di me? Teresa ha riflettuto, vedeva se poteva provare a mescolare le carte, ma aveva capito che non aveva a che fare con un interdetto e si è aperta -Si!!! Due mesi fa ha avuto un’altra storia, non so se te lo ha detto, ebbene quando l’ho conosciuto è successa la stessa cosa, credimi però che con Romeo non è stato come con te; è stata una sveltina insapore, insignificante, senza senso… una storia finita immediatamente. Con te è diverso amore mio, credimi io ti voglio rivedere, ogni volta che vorrai sarò orgogliosa di essere tua. -Ero choccato, non capivo se più per il comportamento disinibito della vecchia porcella o per il fatto che c’era stato un altro prima, l’unica verità era che mi giravano i coglioni, l’ho guardata con aria di sfida, non volevo altre sorprese… -Dimmi la verità!!! Dopo noi due nessun altro!!! Non voglio che fra un mese viene fuori che ti sei fatta tutti i pretendenti di tua figlia. Teresa si è di nuovo rabbuiata in viso…ho capito che c’era dell’altro…ma evidentemente teneva a me e la mia minaccia l’aveva spaventata per cui ha deciso di vuotare completamente il sacco.
-Ebbene è ora che ti confessi le mie debolezze, la mia mania… una mania che anni fa non avevo, ma che mi si è innescata dentro di me dopo che mio marito mi ha mollata per quella giovane sgualdrinella. Pian piano ho cominciato a maturare in me il desiderio di trasgredire come lui, forse per ripicca, oppure perché volevo portarmi al suo stesso livello. Pian piano ho scoperto che non ero brutta come mi vedevo, anzi…sono stata corteggiata in parecchie occasioni, ma i pari età non mi interessavano e così quasi senza volerlo ho scoperto che mi eccitavo ad essere guardata con interesse dai giovanotti…in tre mesi ho avuto tre relazioni…so che confessarti questa cosa rischio di perderti…ma voglio essere corretta…
-Hai detto tre relazioni, quindi oltre a me e quel Romeo ce n’è stato un altro!?! -Si!!! Ed è quello di cui più mi vergogno… Perché ha solo sedici anni, si chiama Ignazio ed è il figlio di una mia cara amica che me l’ha mandato per delle ripetizioni… Invece che studiare ci siamo trovati a letto, l’ho sverginato, ho goduto come una maiala, lui però si è invaghito di me, vorrebbe farlo tutti i giorni…ecco perché prendo la pillola; sarebbe uno scandalo, ora vorrei chiudere quella mia ignobile storia…ma lui non ne vuole sapere…e forse di questo ne sono contenta. Perché non sono capace di mettere la parola fine su questo sconcio…con lui mi realizzo.
Ora sai la verità…ora sai quanto sono meschina…sono attratta dai ragazzotti…mi vergogno ma non posso farne a meno…non so se sia pedofilia…forse no…ma lui è comunque minorenne. Anche tu hai solo 18 anni, ma la faccenda cambia è totalmente diversa. Se vuoi andartene non ti biasimo, ma dovevo rivelare a qualcuno il tutto…ti faccio schifo ora?-No…non mi fai schifo!!! Il cervello umano è una scatola perfetta ma molto strana…succede Per un attimo sono stato ad un passo dal confidarle anch’io la mia mania…non so quale delle nostre due era quella peggiore; ma non ne ho avuto il coraggio… così ci siamo lasciati con l’intento di rivederci e nel sentire che non condannavo la sua confessione Teresa si è notevolmente rasserenata. Ho scopato Serenella ancora un paio di volte e sempre senza particolari emozioni, mentre le ero sopra continuavo a fare paragoni con le trombate selvagge che mi facevo con sua madre… non c’era paragone. Poi dopo un periodo in cui si diradavano i nostri incontri lei mi ha confidato che voleva chiudere la nostra pseudo relazione, ma quasi per rasserenarmi mi ha confidato che sentiva che il suo io interiore era attratto dalle donne, che ogni tanto andava a letto con una amica e che con lei si sentiva maggiormente realizzata. Cazzo, sua madre aveva ragione, aveva visto giusto, Serenella era tendenzialmente lesbica!!! Non ci siamo più visti, mi aveva proposto di rimanere amici ma ho rifiutato; in compenso con sua madre le cose sono proseguite alla grande, anche se il timore di farci sorprendere era un pericolo costante che ostacolava i nostri incontri…a tratti andavamo in un motel, naturalmente pagato da Teresa. Morivo dalla curiosità di sapere se scopava ancora con Ignazio, ma preferivo evitare quel discorso, e la stessa cosa era sicuramente per lei. Questo perchè mi sentivo sessualmente appagato e non pensavo più con ossessione a quando mia nonna Severina avrebbe detto stop alla sua “vedovanza”. All’improvviso è scoppiato però un fulmine a ciel sereno; la madre di Ignazio ha sorpreso Teresa a letto col figlio e lo scandalo è esploso in città come una bomba, non so se volontariamente da parte della madre del ragazzo o per fortuito caso, so solo che il caso è stato per parecchie settimane sulle pagine dei giornali. La scuola ha sospeso Teresa fino al chiarimento della storia e lei da lì in avanti non ha più voluto vedermi per non peggiorare le cose, consigliata da un noto avvocato milanese che aveva preso la sua difesa. Fortunatamente ero vicino agli esami di stato e l’argomento sesso era caduto in second’ordine…anche se qualche volta avevo preso in mano il telefono per sentire mia nonna Severina,cosa che poi seppur malvolentieri non avevo mai fatto. Mi sono diplomato con un 42/60 senza infamia né lode, la cosa che più contava era però quella che finalmente ero geometra e potevo pensare a continuare gli studi…naturalmente scegliendo la facoltà che sognavo da tempo: Architettura!!!
Capitolo 3 – Attrazione Magda
Mi sono iscritto al Politecnico di Milano, l’Università più comoda…comoda poi non tanto perché dal mio paese il trasferimento in treno non è per niente agevole e con le varie coincidenze che a volte saltano i tempi sono improponibili per cui ho scelto di trovarmi una stanza in città. Ho passato due giorni a sfogliare giornali alla ricerca di un qualcosa di dignitoso nelle vicinanze dell’Università, e martedì mattina ho tre appuntamenti per cercare di fare la scelta migliore. La prima stanza è da una vecchia coppia, sono sulla cinquantina, hanno perso il figlio prematuramente parecchi anni fa e sono ancora segnati dalla loro tragedia; mi hanno accolto con calore…troppo calore!!! La moglie continuava ad accarezzarmi dicendo al marito “Guarda quanto assomiglia a Gianni…” in realtà la casa era piena di fotografie del povero ragazzo, ma io non trovavo la benchè minima somiglianza. La stanza era piccola, con una finestra rigorosamente chiusa per cui era pure buia, la lampadina che illuminava la camera era talmente piccola che la fioca luce che emanava rendeva quell’ambiente ancora più squallido; non c’era nemmeno un tavolino su cui avrei potuto studiare. Ho chiesto quanto volevano di affitto, la signora che continuava a fissarmi come se fossi stato suo figlio improvvisamente resuscitato mi ha detto con un fil di voce - Generalmente chiediamo 350 euro, ma mi ricordi così tanto il mio Gianni che ti faccio 300. Sono rimasto colpito da quella frase, sicuramente fossi andato lì sarei stato perseguitato dal dolore di quella povera donna che rivedeva in me suo figlio; sapevo che non avrei mai più messo piede in quella casa ma per correttezza le ho detto – Ho il suo numero, stamane vedo altre due camere… se accetto la chiamo già prima di mezzogiorno. Sono uscito quasi di corsa, in quella casa mi sentivo soffocare, avevo maledettamente bisogno di aria, specie dopo l’ennesima carezza della donna affranta; certo che l’inizio non era stato dei più promettenti. Alle 10,30 suonavo alla seconda abitazione, è venuto ad aprirmi una donna sulla settantina, bionda, probabilmente tinta ma ancora energica e piuttosto presentabile. – Sono venuto per vedere la camera che ha da affittare – Si entra, ti stavo aspettando. Si è avvicinata a un quadretto attaccato al muro dove c’erano tre gancetti metallici con appese tre chiavi legate a un nastrino colorato; ha preso quella con un nastro blu e l’ha infilata nella serratura di una porta. Mentre l’apriva si è sentito un'altra serratura scattare e un ragazzo entrare; era più o meno della mia età, ma più alto e più robusto di me, è entrato ha preso dallo stesso quadretto la chiave col nastro verde e con un “Ciao Magda”…si è diretto verso una porta vicina. La donna ha aperto la mia porta ma si è immediatamente avvicinata a lui e con tono deciso gli ha detto – Cesare, oggi scade l’ultimatum che ti avevo dato, devi ancora pagare l’affitto ed è già l’otto del mese. Il ragazzo si è voltato verso di lei, l’ha guardata con aria quasi scanzonata e le ha risposto -Si lo so, ho qui i soldi… ha messo la mano in tasca prendendo un rotolino di biglietti da 50 euro e ha cominciato a contarli posandoli uno a uno su un grosso tavolo che stava al centro del salone, quando ha posato l’ultimo, Magda gli ha detto - Sono 350 euro, tanto per cambiare ne mancano cento – Lo so, ho dovuto comprare un libro per il prossimo esame, potremmo regolarizzare la cosa come al solito. Magda con tono spazientito ha replicato - E quando? - Vedi tu…anche subito! La donna mi ha guardato con viso pensieroso, ha aperto la porta della stanza e mi ha detto -Mi assento per un quarto d’ora…tu intanto dai un’occhiata alla camera e poi mi dici se ti piace… come sono entrato ha seguito Cesare nella porta accanto. Se la camera dei due vecchi mi aveva sconsolato questa mi ha invece entusiasmato: ampia quasi il doppio della precedente, con un letto di una piazza e mezza a contrastare quel minuscolo lettino di Gianni; con una comoda scrivania di noce antico, ma soprattutto luminosissima, illuminata a giorno dalla luce che entrava da un finestrone posto sulla strada principale…era il massimo che potessi aspettarmi…l’unico anello mancante era però il più importante…quanto costava. Sono stato lì sulle spine ad aspettare il ritorno di Magda per chiarirmi i dubbi se potevo permettermela, il quarto d’ora era ormai passato ma della donna nessun segno…ha dovuto passarne un altro prima che sentissi la porta aprirsi e la padrona di casa venire da me…era rossa come un peperone, sudata e con i capelli molto scompigliati, mi ha rivolto la parola quasi balbettando - Allora la camera è di tuo gradimento - Direi di si… però vorrei sapere il costo dell’affitto - L’affitto mensile è di 450 euro, comprensivo di luce e riscaldamento, ho tre stanze praticamente uguali e da due anni non ho mai ritoccato la quota… A quella richiesta sono rimasto choccato, è vero che non c’era paragone ma erano 150 euro in più rispetto alla precedente…il mio entusiasmo si è affievolito di colpo…la sera prima ne avevo parlato con i miei e loro potevano garantirmi un budget di 350 euro…mi avevano già pagato le tasse di iscrizione e sinceramente non potevo pretendere di più…con un filo di voce ho replicato - Mi può dare un po’ di tempo per pensarci? Quella cifra è purtroppo fuori del mio budget… - Ti do tempo fino domani a mezzogiorno ho altri due studenti che vogliono vedere la camera… poi leggendomi quasi nel pensiero ha continuato - Lo so, ora andrai a vedere altre camere che sicuramente costeranno qualcosina di meno…ma credimi non saranno mai confortevoli come le mie…mi raccomando per domani a mezzogiorno dimmi se è si o no. Sono uscito dalla stanza demoralizzato, sapevo che difficilmente avrei potuto accettare quella richiesta, stavo scendendo le scale con la massima lentezza quando sono stato affiancato da Cesare che stava uscendo, mi ha salutato, mi ha dato una pacca sulle spalle e mi ha detto - Allora sei il nuovo studente che rimpiazza Piergiorgio che si è laureato!?! - Non penso…la stanza mi piace molto ma 450 euro sono per me troppi… -Amico io, anch’io avevo il tuo stesso problema ma quando ho capito il lato debole di Magda ho risolto tutti i miei problemi, a quella porcella piace il cazzo giovane e se non hai problemi a farglielo assaggiare ogni tanto ti barcameni con l’affitto, solo un’ora fa io ho fatto così. E non pensare che la vecchia sia una decrepita, ha una passera ancora efficientissima…credimi scoparla non è un così grosso dramma…solo Piergiorgio che è quello che si è appena laureato non se la intendeva con lei ma io e Sandro, l’altro inquilino, quando siamo in ristrettezze economiche caliamo le mutande e lei come sente l’odore di uccello giovane cede a ogni richiesta. Ciao, io sono Cesare. - Io mi chiamo Edoardo. - Bene Edoardo, spero di rivederti…mi sei simpatico! Il discorso di Cesare mi ha scombussolato ancora di più, non che io avessi problemi a scoparmi una settantenne, anzi… i miei precedenti parlavano solo a mio favore…ma un conto era scoparsi una vecchia per il semplice diletto; un altro era prostituirsi…una cosa che non mi andava minimamente. Mi sono incamminato verso il terzo appuntamento con le idee molto confuse; il proprietario era un vecchio professore di lettere in pensione; la stanza era una via di mezzo tra le due precedenti visionate; non squallida come quella della coppia anziana, ma non perfetta come quella di Magda. Le dimensioni erano discrete, era presente anche un piccolo scrittoio, l’unico aspetto deprimente era come nel primo alloggio la scarsa luminosità; anche qui l’aspetto più deprimente era quella oscurità che dava un senso di vecchio, di triste, di vetusto. La richiesta era di 350 euro, una cifra che rientrava nei miei parametri, stavo quasi per accettare quando il proprietario uscendo dalla stanza ha aperto la porta e all’improvviso chiarore della sala in cui entravamo da quella che doveva essere la mia camera è uscita una piccola processione di scarafaggi; il maestro se ne è accorto e ha cercato di nasconderli con la scarpa, ma nel silenzio della casa è letteralmente rimbombato l’antipatico rumore dello schiacciamento di uno di quegli schifosi insetti…ho avuto una sensazione di ribrezzo e di colpo la mia positività su quel luogo è evaporata e ho lasciato la casa con un “Le farò sapere”… Nel tornare a casa in treno il mio cervello era un vulcano in eruzione, analizzavo in continuazione il pro e il contro delle tre proposte ma più ci pensavo, più cadevo in confusione…certo l’unica camera che mi aveva conquistato era quella di Magda, ma… La sera a cena con i miei non sono entrato nei particolari, avrei sicuramente elemosinato altri 100 euro e la cosa mi dava fastidio, la notte è passata quasi in bianco e al mattino ho preso la decisione: ho ripreso il treno con il proposito che avrei cercato di contrattare con Magda l’affitto e se fosse rimasta sulle sue richieste avrei cercato di fare qualche ora come barista o cameriere in qualche locale, anche se la cosa avrebbe ridotto le ore da dedicare allo studio. Ho suonato al suo campanello, ha aperto immediatamente e mi ha accolto con un ampio sorris - Allora, spero che tu sia venuto qui per comunicarmi che hai optato per la mia camera. - In realtà la sua camera è quella che mi è piaciuta di più, ma è la più cara…volevo sapere se poteva farmi uno sconto… - Ragazzo mio, come ti ho detto ieri sono due anni che sono ferma a quella cifra, in genere ogni anno aumentavo sempre di qualcosa, sappi inoltre che io sono una freddolosa e d’inverno qui abbiamo sempre almeno 21 gradi, ci sono camere dove devi dormire con tre coperte e battere pure i denti. - Allora devo vedere se trovo qualche lavoretto da fare, se sa indicarmi qualche bar o qualche ristorante dove potrei raggranellare qualcosa la ringrazierei. Magda mi ha guardato con affetto materno, mi ha accarezzato con dolcezza e mi ha detto - Edoardo mi fai tenerezza, ma credimi anch’io non navigo nell’oro, però se accetterai di essere buono con me, potrei farti un contratto da 350 euro al mese - Cosa comporterebbe quell’essere buono con lei? La carezza di Magda si è fatta più intensa, il suo sguardo è diventato improvvisamente accattivante - Giocare con me… infilarci in un letto un paio di volte al mese e divertirci insieme Cesare aveva ragione, la porcella era affamata di cazzo giovane, ormai ero caduto nella sua trappola - Signora, vorrebbe dire che io e lei dovremmo fare l’amore insieme due volte al mese? -Ma che signora, io sono Magda e basta, smettila di darmi del lei mi metti a disagio, lo so che non sono più una ragazzina ma credimi so ancora bene come far divertire un bel giovanotto come te e non te. Recitavo la parte del ragazzo per bene, ma sotto sotto quel suo schietto discorso mi stava arrapando – E cosa dovremmo fare? – Accidenti…ti facevo più sveglio!!! Ma come cosa devo fare…mi devi scopare… E così dicendo si è improvvisamente tirata su la vestaglia che indossava, sotto non portava intimo e mi ha sbattuto in faccia una patacca pelosa rossa ramata da brivido; con gli occhi studiava il mio sguardo per capire se il suo biglietto da visita aveva destato il mio interesse e quando ha visto le mie pupille accendersi di vivo interesse si è sdraiata sul tavolo della sala offrendomi la visione completa del suo posteriore e del ciuffo provocante che mi invitava a prenderla. Il cazzo mi si è indurito all’istante, in fin dei conti erano passati due mesi dall’ultima mia scopata con Teresa, mi sono posizionato dietro di lei e gliel’ho infilato senza troppe moine, la porca mi ha accolto con estremo piacere sdraiandosi completamente sul tavolo per agevolare la mia penetrazione…si è subito bagnata al massimo, nonostante avesse scopato con Cesare solo il giorno prima quella porca aveva voglia del mio cazzo e ha cominciato a sbavare ad ogni mio affondo dentro di lei. Non diceva nulla, accompagnava ogni mio colpo con un “Si” che rimbombava sempre più forte nella stanza, i suoi gemiti aumentavano di intensità, sentivo che era vicina all’orgasmo e la cosa non poteva che farmi piacere perché con la fame arretrata che avevo anch’io, non potevo garantire di resistere tanto a lungo. Poi all’improvviso abbiamo sentito gli scatti della serratura e la porta di ingresso aprirsi… ho fatto per togliermi ma la vecchia mi ha bloccato mettendomi la mano destra sul culo bloccandomi - No!!! No!!! Non fermarti che è troppo bello… E’ entrato un ragazzo piuttosto magro, con una testa di capelli neri ricci che parevano un turbante, nel vederci lì in pieno amplesso ha sbarrato la sguardo ma non è sembrato scandalizzarsi più di tanto - Vedo che qui ci si sta divertendo… Magda lo ha guardato stupita - Che ci fai tu qui…al mercoledi non vai trovare i tuoi con quel bell’imbusto del tuo amico… - Mia madre aveva una visita all’ospedale e non sono andato. Il ragazzo se ne stava andando nella sua camera quando all’improvviso si è fermato e si è avvicinato al tavolo; ha guardato Magda con aria sfottente e le ha detto - Vorrei inserirmi anch’io in questo gioco, potresti succhiarmi il cazzo mentre lui continua a scoparti, in cambio mi basta solo qualche pacchetto di sigarette… - Vai via brutto strozzino, sparisci - Ma dai Magda che questo gioco ti attizza un casino, l’abbiamo fatto un mucchio di volte io te e Cesare. Così dicendo si è avvicinato alla vecchia, si è calato braghe e mutande e ha avvicinato il suo uccello alla faccia di Magda accarezzandoselo per farlo indurire; io sono stato sempre classificato dalle donne che ho scopato un ben dotato, ebbene Sandro era sicuramente un super dotato, il suo uccello era mostruoso, il glande sembrava la cappella di un fungo porcino di notevoli dimensioni, la vecchia ha annusato quel ramo nodoso per qualche secondo e poi se lo è fatto sparire in bocca. Quella improvvisa pausa aveva allentato la mia erezione ma nel vedere come la donna sbocchinava il ragazzo la eccitazione è ritornata a galla e ho ripreso a pompare Magda. Era una vera e propria scena da film porno di ottima fattura, la vecchia ormai era completamente in orbita, a tratti si faceva scomparire totalmente in bocca quel totem turgido e io mi chiedevo come facesse; solo a tratti liberava la sua bocca per spronarci a dare il meglio di noi stessi – Su ragazzi!!! Su!!! Dateci dentro che tra un po’ esplodo… La previsione è stata perfetta perché dopo qualche minuto ha cominciato a sussultare e grugnire in modo irrefrenabile, Sandro con la mano le ha bloccato la nuca e ha cominciato a scoparle la bocca coronando poi la sua venuta con un urlo di completo appagamento. Magda pur continuando a godere ha ingoiato il tutto senza disperderne una goccia, a quel punto sono partito anch’io, le ho stretto le natiche fino a farle male, ho accelerato al massimo le mie pompate e le sono esploso dentro riempiendola di sperma con continui getti intermittenti. Eravamo esausti, Sandro ha tolto l’uccello dalla bocca della donna e andando verso la sua camera ha detto -Meno male che mi volevi mandare via, con tutta la brodaglia che ti ho dato dovresti comprarmene una stecca di sigarette, altro che qualche pacchetto. -Vai a lavarti in bagno che ho appena cambiato le lenzuola, mercenario del sesso. Sono stato ancora dentro Magda per qualche secondo a gustarmi le ultime gocce che fuoriuscivano dal mio uccello, poi con un passo indietro sono uscito dal suo corpo, come l’uccello è scivolato fuori dal buco della sua figa ha cominciato a defluire tutta la mia sborra, in parte scendendo direttamente sul pavimento, in parte colando sull’interno delle sue cosce. La vecchia è rimasta ancora lì stesa sul tavolo a riprendere le forze respirando a mille, poi si è finalmente alzata; mi ha guardato fissa in viso, aveva il volto estatico, quella scopata l’aveva realizzata, appagata in pieno; mi si è avvicinata e con un filo di voce mi ha detto - Vieni in bagno che te lo lavo. Ci siamo ricomposti, poi siamo tornati nel salone, ha tirato fuori la bozza del contratto e ha corretto la cifra dell’affitto mensile, me lo ha fatto firmare e con il tono bonario di prima mi ha detto – Dovrei chiederti tre mesi di cauzione, ma ho capito che a soldi te la passi male per cui mi fido di te, mi ispiri fiducia, ricorda però che mi devi due scopate al mese, a proposito, bravo! Sai far godere una donna. Ancora una volta gli insegnamenti di nonna si dimostravano perfetti, era stata una ottima nave scuola!!! Scopare Magda mi piaceva, altro che se mi piaceva, il patto era quello di farlo ogni quindici giorni, ma la cosa mi prendeva talmente tanto che me la facevo ogni settimana e a lei naturalmente non dispiaceva. In genere ogni mercoledi, il giorno in cui sia Cesare che Sandro andavano a casa a trovare i loro genitori. All’inizio Magda veniva nella mia stanza, ma poi il luogo d’incontro si è spostato alla sua camera, là c’era un letto matrimoniale comodissimo dove potevamo rotolarci come due orsi in amore. In quei mesi abbiamo praticamente sperimentato tutte le posizioni del Kamasutra, Magda era una amante perfetta, avevo saputo che aveva 68 anni ma alla faccia della sua non più florida età era una amante instancabile, fantasiosa, desiderabile; in certi frangenti dopo i suoi complimenti alla mia abilità amatoria mi sfiorava l’idea di raccontarle della nonna, ma alla fine desistevo e tenevo sempre sacro il mio segreto.Lei continuava a scopare sia con Cesare che con Sandro, a tratti mi sentivo geloso di loro, avrei voluto quella splendida amante solo per me, ma la sua porcaggine era senza limiti e non potevo pretendere di più. Tra tutte le “porcherie” che sperimentavamo c’era un rituale che Magda adorava, un modo particolare tutto suo di fare l’amore, diceva che lo faceva solo con me ed era sicuramente l’atto più gettonato tra noi due. Mi faceva stendere nudo sul letto e cominciava a solleticare tutto il mio corpo con il morbido pelo della sua patacca, partiva a fregarmela dal mento e con la massima lentezza scendeva prima al petto e poi al ventre; adorava vedere le mie smorfie di piacere nel sentire quel solletico provocato da quei batuffoli di pelo di figa. Quando arrivava infine all’uccello mi torturava con calma certosina la cappella con il suo nido ramato per un tempo infinito, il mio cazzo cominciava a pulsare sempre più intensamente e la sua patacca a infradiciarsi di umori, quando lei riteneva fosse il momento giusto si sedeva su di me e si impalava con il mio uccello sia la figa che il buco del culo alternandoselo nei due buchi; in quei momenti diventava una belva scatenata e il mio uccello era sommerso continuamento da uno sbrodolamento continuo dalla sua calda passera. Mi faceva sempre sborrare in figa, sentivo il suo utero contrarsi per risucchiarmi fino l’ultima goccia, non so come facesse a tirare fuori quel movimento che erano un suo personale brevetto. Quando mi aveva prosciugato si alzava in piedi sul letto allargava le gambe e mi faceva colare la sborra con lo stesso tragitto di prima, dalla faccia alla cappella…quando la colata era al termine si stendeva al mio fianco e cominciava a leccare quella scia vischiosa simile alla bava di una lumaca, non ne perdeva una goccia, solo a tratti staccava la bocca per prendere fiato e sussurrare – Non c’è cosa più buona che il sapore di questa miscela formata dalla tua sborra e dagli umori scaricati dalla mia figa, questo è il sapore del sesso, il frutto del nostro reciproco piacere. Naturalmente finiva il percorso sul mio cazzo dal quale assaporava le ultime scorie.Mezz’ora prima mi aveva prosciugato fino l’ultima goccia, ma la sua lingua era talmente calda e morbida che in un battibaleno mi riportava il cazzo in piena erezione, a quel punto si sdraiava sul fondo del letto, si alzava sulla schiena e spalancava oscenamente le cosce urlandomi – Adesso scopami come l’ultima delle puttane! Spaccami la figa, fammi tutto quello che vuoi sono tutta tua! In dicembre l’università ha chiuso il 20 e io sono tornato a casa dai miei per passare le vacanze di Natale. Sarei tornato a Milano dopo l’Epifania per cui ho voluto saldare il mese di gennaio; ho pagato sul solito tavolo posando in sequenza i biglietti da cinquanta euro, Magda quando sono arrivato a cinque mi ha fermato la mano - Siamo a posto così, quei 100 euro sono il mio regalo di Natale… ---
- Perché, non mi devi nulla! - Ti devo molto invece, non pensare che faccia lo stesso regalo a Cesare e Sandro, tu sei speciale… - Cos’ho di speciale rispetto a loro - Sei l’unico che a letto mi mette la lingua in bocca infischiandosene dei miei 68 anni, con loro scopo, io e te invece facciamo l’amore e questo tu non sai quanto mi fa piacere…Buon Natale Edoardo.
Sono al terzo anno di università, sono in regola sulla tabella di marcia, mi mancano ancora10 esami e 5 laboratori progettuali per laurearmi. Naturalmente abito ancora da Magda che continuo a scopare regolarmente, ha superato il tetto dei 70 anni ma la sua figa è sempre calda ed accogliente come quando l’ho conosciuta; chissà che vulcano in eruzione era quando aveva vent’anni…beati quelli che se la sono fatta a quei tempi. Sandro e Cesare quest’anno si laureano e lasceranno la casa, spero che li sostituiscano due ragazzi morigerati, la mia gelosia per Magda non si è spenta e continuo a desiderare di essere il suo unico uomo. Scopiamo come al solito una volta alla settimana, durante le ferie pur non abitando da lei il mercoledi continua ad essere il giorno dedicato alle nostre porcate, e prendo regolarmente il treno per Milano.
E’ un sabato mattina di fine aprile e sto per andare a prendere il treno per andare dai miei al paese per il week end, quando mi squilla il cellulare, guardo il display per vedere chi mi chiama e mi si raggela il sangue: Nonna Severina!!! E’ una vita che non la sento. - Ciao Nonna tutto bene? - Tutto bene un cazzo…ho la passera che mi prude da giorni, non resisto più, i cetrioli e le banane non mi soddisfano più, ho bisogno di un cazzo vero!!! Sono passati tre anni e penso di aver onorato la mia vedovanza, ma dopo tre anni non so se il mio nipotone vorrebbe ancora infilarsi nel mio letto, ti prego di essere sincero, niente bugie né falsi sentimentalismi, se la cosa non ti va più o se ti sei fatto una ragazza ignora questa chiamata. - No nonna, non ho nessuna ragazza e saltarti addosso sarebbe un piacere…stavo andando al paese ma se vuoi invento una scusa e vengo da te al volo… - Non far impensierire tua madre però…dille che ti ho chiamato perché ho delle novità…in fin dei conti è pur vero ciò, guarda gli orari e richiamami per dirmi a che ora arrivi che vengo a prenderti alla stazione. Piombo come un falco per vedere gli orari alle 10 c’è un treno per Pavia poi c’è la coincidenza per il paese della nonna, se non ci sono ritardi sono là alle 14; chiamo mia madre e le dico che la nonna ha bisogno di me, poi chiamo Severina e le do l’orario del mio arrivo. Sul treno al solo pensarci ho già il cazzo duro, arrivo al paese in perfetto orario, la nonna è sulla banchina che mi aspetta, ci abbracciamo, vorrei subito infilarle la lingua in bocca; facciamo la strada verso casa sua a passo accelerato, quasi correndo, abbiamo voglia entrambi, lei per togliersi i sensi di colpa mi dice - Penso che anche tuo nonno dal cielo sia contento di cosa stiamo per fare, in fin dei conti lo ha sempre saputo, sono due mesi che volevo chiamarti ma rinviavo sempre, stamane ho ceduto… Come entriamo in casa ci diamo quel bacio che covava nella brace da quando ero sceso dal treno, sento i campanellini in testa…si le storie con Teresa e Magda sono state importanti ma la nonna è pur sempre la nonna, il primo amore non si scorda mai!!! Mentre le nostre lingue si intrecciano vogliose ci spogliamo, in un minuto siamo nudi e saltiamo nel letto, guardo Severina nuda, è splendida, la sua figa è sempre uno spettacolo, sono passati quasi tre anni ma non ha ancora un pelo grigio, le allargo le cosce e tuffo il viso in mezzo a quel paradiso terrestre, gliela lecco con una bramosia che non ho mai avuto, lei rantola dal piacere, mi accarezza i capelli con grazia come per ringraziarmi per quelle sensazioni che le sto regalando. Non so quanto poco tempo sia passato, so solo che Severina mi viene spudoratamente in faccia, mi sento il viso invaso da una lenta e dolce ondata di tiepidi umori, li assaggio, li riconosco, si sono loro, quel sapore mi ammalia e mi disseto completamente alla fonte del suo sesso. Sento la sua mano che scende per cercare il mio cazzo, lo trova, se lo stringe, se non mi do una regolata rischio di venirle in mano; le tolgo la mano, le salgo sopra e glielo infilo, è letteralmente fradicia…il cazzo scivola dolcemente dentro di lei, sento un calore avvolgermi la cappella…cazzo quanta voglia di me aveva. Come inizio a penetrarla la sento che si contorce e ansima, poi sospira, geme ed infine urla a squarciagola - Edo sto rivivendo…ho desiderato questo momento dal giorno che hai lasciato il paese dopo il funerale, sapevo che se ti vedevo non avrei resistito, ecco perché non ho mai voluto vedere te ma solo i tuoi genitori. Fammi godere amore mio, fammi godere… Quelle dichiarazioni di amore mi stavano sconvolgendo, sentivo che non avrei resistito ancora troppo, ho cominciato a pensare all’esame di metà maggio, uno dei più difficili; alle difficoltà che avrei avuto nel trovare un lavoro una volta laureato; tutte cose che dovevano tenere lontano il mio bisogno impellente di godere dentro la nonna. Fortunatamente lei era ancor più arrapata di me, lei non aveva la Magda che mi vuotava i coglioni ogni mercoledi, così che ha cominciato a spararsi una lunga serie di orgasmi accompagnati da urla quasi sovrumane…per fortuna eravamo in campagna all’estremità del paese. Ormai avevo perso il conto dei suoi orgasmi, lei ormai boccheggiava e finalmente mi sono deciso a godere anch’io, è bastato aprire il cervello e connettersi al pensiero che stavo scopando la mia adorata nonna che le mie palle sono scoppiate e ho cominciato a riempirla di sborra bollente e densa come latte condensato. – Si Edo, ti sento!!! Riempimi amore della nonna…riempimi…tu non sai quante volte mi sono masturbata pensando al tuo bel cazzone che mi vomitava dentro litri di sperma. Eravamo madidi di sudore, come se ci avessero lanciato delle secchiate di acqua, ma felici, contenti di aver rivissuto quei momenti di piacere estremo. Abbiamo scopato altre due volte poi la nonna mi ha fatto una di quelle amatriciane che solo lei sapeva fare, e ci siamo ritemprati. Prima di addormentarci ne abbiamo fatta un’altra e la mattina della domenica Severina si è avvicinata ancora e dopo avermi baciato con passione mi ha detto - Adesso lo voglio nel culo…anche lui ha diritto di rivivere. Al pranzo della domenica mi sentivo un rottame, avevo il cazzo indolenzito e ci siamo stesi sul letto ma questa volta solo per riposare… Alle 4 la nonna mi ha detto - Ora vieni con me che ho una sorpresa per te. Siamo andati a piedi in una delle prime case del paese, abbiamo suonato a un cancello ed è venuta ad aprirci una coetanea della nonna - Edoardo questa è Anna, eravamo compagne di scuola alle elementari, tre mesi fa è diventata vedova anche lei, suo marito aveva un’auto, non nuova ma con pochi chilometri in quanto la usavano raramente, i concessionari le danno una miseria e a quella cifra preferisce darla a me, se ti piace te la regalo. Era una Fiat Punto bianca, datata ma in condizioni perfette - Allora ti piace? - Certo, mi sarebbe molto utile, ma perché vuoi fare questo per me? - Per due motivi, il primo perché è scaduto un buono postale ancora intestato a tuo nonno e a me quei pochi soldi non servono, il secondo perché essendo motorizzato spero verrai più spesso a trovarmi, abbiamo tanto tempo perso da recuperare, ieri e oggi io mi sono sentita rinascere. Mi ha dato poi una busta aggiungendo
- Come arrivi a casa fai il trapasso, mi sono informata del costo qui ci sono i soldi. Sono così diventato motorizzato e non dovevo più dipendere dai treni, un sabato andavo dai miei genitori, uno da Severina…ed erano sabati di fuoco!!!
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